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Pubblicazione : 10/02/2016
Impegni e azioni contro la povertà energetica
II tema della povertà energetica è sempre più attuale in Italia e in Europa. Due degli indicatori attraverso i quali viene misurato il rischio di grave deprivazione materiale afferiscono ai consumi energetici: si tratta dell’impossibilità di riscaldare adeguatamente la propria abitazione e dell’impossibilità di pagare con regolarità le bollette di luce e gas. Secondo gli ultimi dati Eurostat (2014) le famiglie europee che sono a rischio in termini di povertà energetica sono il 10% del totale (circa 50 milioni di cittadini). In Italia si stima che siano circa 12 milioni le persone che hanno avuto problemi a scaldare regolarmente l’abitazione, mentre sul regolare pagamento delle bollette l’andamento resta più stabile. A fronte di questi dati anche le istituzioni comunitarie hanno avviato azioni consultive e processi partecipativi in vista dell’adozione di misure specifiche. In particolare, la Direzione Generale Energia della Commissione Europea ha pubblicato un questionario per raccogliere suggestioni e punti di vista degli stakeholders in tema di definizione della povertà energetica, indicatori utili a rilevarla e misure volte a contrastarla. Tra i soggetti chiamati a rispondere al questionario anche l’ European Anti Poverty Network (EAPN), rete che raggruppa le principali organizzazioni impegnate nella lotta alla povertà. EAPN ha reso pubblica una sintesi delle sue risposte, in cui sottolinea che son tre i fattori-chiave per il contrasto della povertà energetica: adeguatezza del reddito dei consumatori, equità dei prezzi dell’energia e riduzione dei consumi. A partire da questi presupposti EAPN invita a costruire una definizione di povertà energetica che non tenga in considerazione soltanto l’elemento reddituale e ad usare non soltanto gli indicatori che si rifanno al sistema Eurostat (EU SILC). «Vanno tenute in considerazione – conclude la nota EAPN -  anche grandezze che facciano riferimento debito e alle difficoltà di accesso alle fonti energetiche». Sul piano delle azioni concrete, infine, va segnalato il progetto triennale Smart Up, finanziato dall’Unione Europea (Horizon 2020) e realizzato da Aisfor, nell’ambito di un partenariato transnazionale che coinvolge Alpheeis (Francia) National Energy Action LBG (Regno Unito) Associacion ECOSERVEIS (Spagna) Projects in Motion Ltd. (Malta). Smart Up prevede la consulenza a 5.000 famiglie di consumatori vulnerabili (anziani, ma anche famiglie a basso reddito o con bambini piccoli, che vivono in zone disagiate e che non hanno accesso alle informazioni). I beneficiari del progetto saranno accompagnati a stili di consumo sostenibili, mentre alcuni operatori sociali e tecnici dell’energia saranno formati a diventare consulenti familiari in tema di consumi. Sono previsti anche piccoli interventi di manutenzione per l’efficientamento energetico degli appartamenti (infissi, lampade a basso consumo, valvole termostatiche) e azioni informative, dedicate in particolar modo alle opportunità di sostegno economico dei consumi. Secondo i dati dell’Autorità per l’energia, in Italia, tra il 2010 e il 2015, solo un milione di persone ha usufruito dei bonus luce e gas a fronte di un potenziale bacino di utenza stimato in 3,5 milioni per il bonus luce e il 2,5 milioni per il bonus gas.