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Pubblicazione : 05/05/2017
Torino ancora laboratorio del Welfare
E' stato firmato il 4 maggio scorso da  Distretto sociale dell’Opera Barolo, Regione Piemonte, Città di Torino, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT h un  protocollo, di  durata biennale, tappa importante di  un lungo percorso di costruzione di alleanze istituzionali finalizzate alla sperimentazione di nuovi modelli di intervento per le persone in situazione di disagio. Coordinamento dei soggetti, sostenibilità e replicabilità degli interventi sono le parole-chiave del protocollo che mira al superamento dell’approccio incentrato sulla mera assistenza economica, a favore di azioni di empowerment, promozione dell’autonomia, coinvolgimento e partecipazione. I firmatari si impegnano a sostenere interventi che generano valore sociale, economico, culturale e relazionale e di cui sia possibile misurare l’impatto sul territorio. Verrà costituita un’équipe di distretto (per migliorare la flessibilità e l’integrazione dei servizi) e si lavorerà alla costrizione di una «piattaforma unica» (attivando processi di digitalizzazione e ottimizzando flussi informativi e gestione dei servizi). Soddisfazione è stata espressa da tutti i firmatari: l’assessore regionale alle Politiche sociali Augusto Ferrari, la sindaca di Torino Chiara Appendino, i presidenti di Compagnia di Sanpaolo (Francesco Profumo), Fondazione CRT (Giovanni Quaglia) e Opera Barolo (Avvocato Luciano Marocco) Ferrari ha parlato di «esempio virtuoso» che, superando la frammentazione può consentire di guardare al «Welfare ecologico» basato sul coinvolgimento attivo delle persone fragili e sull’azione del «prendersi cura comunitario delle persone». Apppendino ha invece sottolineato la necessità di «percorrere strade diverse da quelle tradizionali e costruire un Welfare che abbia i presupposti della condivisione, che veda in coloro che ne fruiscono non un atteggiamento passivo, ma un approccio diverso, propositivo, basato anche sulla reciproca responsabilità» «La Compagnia di San Paolo – ha detto Francesco Profumo - sta puntando alla costruzione di un Welfare generativo, nel quale azioni responsabilizzanti con al centro la persona, innescano meccanismi di coinvolgimento e protagonismo dei beneficiari per la loro inclusione attiva». Di «nuovo modello di Welfare pubblico-privato per il territorio, capace di ottimizzare e costruire solide reti tra soggetti e servizi già esistenti» ha invece parlato Quaglia, sottolineando la dimensione di «trasferimento di competenze» che è insita nell’accordo. Infine l’Avvocato Marocco ha contestualizzato la firma dell’accordo nella storia dell’Opera (rievocando la figura della fondatrice e i suoi insegnamenti principali) e in quella della Città, richiamando sia le attuali dimensioni della sperimentazione e dell’innovazione sociale, sia la storicità delle figure dei Santi sociali. Approfondisci