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MADRI DI QUARTIERE

Il progetto Madri di Quartiere nasce da un ideale: dare spazio, voce e visibilità a chi ha saputo vedere oltre alle difficoltà che la vita ha posto davanti.
Nato a Berlino, ed esportato a Torino nel 2012 dall’associazione Il Mondo di Joele, come progetto pilota unico nel suo genere, è stato, ed è tutt’ora, in continua sperimentazione. Pur modificatosi negli anni, mantiene ferma la sua scommessa: offrire a chi crede nella resilienza un terreno fertile dove poter rendere concreto il proprio cambiamento. In quest’ottica le Madri di Quartiere sono innanzitutto un esempio.

Grazie al sostegno ricevuto dalla Caritas Diocesana di Torino, nel 2017, è stato possibile formarne 15 nuove e di diverse nazionalità. Donne che hanno creduto, donne forti e curiose, donne che hanno avuto fede, in sé e nel mondo circostante. Donne che hanno saputo attraversare i problemi, senza farsene sopraffare. Quelle stesse donne, straniere, che “noi” chiamiamo migranti e che arrivano da paesi lontani, o semplicemente, culturalmente diversi. Da terre in cui la vita è scandita da altre tradizioni, ritmi, valori, ma dove oggi, nel mondo globalizzato e senza confini in cui tutti abitiamo, esiste un obiettivo che ci rende uguali: la volontà di costruire, insieme, un futuro migliore.

Le Madri di Quartiere sono cerniere, anelli di congiunzione e ponti fra mondi e visioni diverse. Facilitatrici nella costruzione di nuove identità e promotrici di inclusione e circolare integrazione. Il che non vuol dire assimilazione ad un modello preconfezionato o già esistente ma, grazie alla valorizzazione del bagaglio sociale e personale, punti di riferimento per la co-creazione di nuovo modello, in un percorso di empowerment e autonomia individuale.
I bacini di vulnerabilità incontrati nei Centri di Ascolto delle parrocchie sparsi nel territorio cittadino sono diventati luogo dove far convergere le competenze e le abilità delle Madri di Quartiere. A disposizione dei volontari, hanno non solo aiutato, con dei momenti di formazione specifici a comprendere situazioni culturalmente diverse, ma anche affiancato i nuclei familiari bisognosi del loro intervento. Si è così creata una sinergia di lavoro dove le distanze, anche religiose, potevano entrare in contatto con nuovi strumenti, partendo dalla volontà del confronto e del dialogo comune.

Dopo aver individuato le situazioni fragili, affiancano le persone in un percorso personalizzato volto a scoprire tutte opportunità che offre il territorio in termini di servizi, partendo però dal potenziamento delle qualità e risorse individuali. E’ così che Saleha, MdQ algerina, è stata vicina a Taisir, egiziana madre di quattro figli, mentre rischiava di incorrere in un processo giudiziario a causa di un’incomprensione avvenuta con l’assistente sociale di riferimento. Il suo ruolo non si è limitato alla mediazione linguistica, traducendo alla donna, analfabeta, ciò che i servizi richiedevano, ma entrando poco alla volta nella sua vita e riuscendo a farle comprendere l’importanza della comunicazione, stringendo al contempo un legame di amicizia e riconoscimento reciproco. La donna dopo poco ha deciso di mettere a disposizione la sua casa per accogliere le sue vicine e avviare il primo laboratorio informale di lingua italiana promosso dalle MdQ. Taisir sta anche iniziando a osservare una modalità di vita che segue le leggi del paese che la ospita, integrando altresì i figli, che prima non andavano nemmeno a scuola, ad una forma di socialità più integrata e multiculturale. Come questo quasi un centinaio di altri casi in un anno, Majda, ad esempio ha aiutato Rasmia a denunciare il padrone di casa, mostrandole come fosse possibile aspirare ad un luogo diverso da un monolocale infestato dalla muffa e senza riscaldamento. La donna, che quest’estate era incinta, grazie alla domanda di emergenza abitativa, ha così potuto partorire in un’abitazione adeguata alla vita condivisa con altre sei persone.

Le Madri di Quartiere, svolgendo ogni giorno un servizio sia professionale che di grande impatto emotivo, sono a loro volta sono accompagnate da esperti che ne curano la supervisione e formazione permanente. Garantendo così una modalità di affrontare le difficoltà quotidiane volgendosi ad esse non come ostacoli ma come opportunità di continuo miglioramento, personale e collettivo insieme.

Per informazioni e richiesta di interventi delle Madri di Quartiere contattare l’Associazione Il mondo di Joele
e-mail: ilmondodijoele@gmail.com
telefono: 011/6508086