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Pubblicazione : 06/01/2015
Solidar: Italia indietro su inclusione e coesione sociale
Il Network europeo Solidar ha recentemente pubblicato il “Social Progress Watch 2014” documento in cui vengono valutati gli impegni dei governi nazionali a favore dell’inclusione attiva e nel contrasto alla povertà e alla disoccupazione. Nell’edizione 2014 viene analizzata la situazione di 13 Stati membri (Austria, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Romania, Spagna, Svezia, Regno Unito) e due Paesi candidati (Serbia e Montenegro). Vengono fornite informazioni sulla situazione sociale e occupazionale e sugli sviluppi dei sistemi educativi, nonchè sui principali ostacoli strutturali al miglioramento della situazione sociale. Ogni sezione contiene, inoltre, specifiche raccomandazioni per l‘implementazione delle riforme necessarie al miglioramento della situazione. I dati salienti riportati per la situazione italiana riguardano gli elevati tassi di povertà, esclusione e disoccupazione giovanile, accompagnati da forte presenza di abbandono scolastico; si sottolinea, inoltre, che le misure adottate per fronteggiare la crisi e gli squilibri macroeconomici hanno avuto impatto fortemente negativo sul benessere dei cittadini, minacciano la prosperità, e contribuiscono alla creazione di una situazione caratterizzata da disoccupazione (in particolare tra i giovani), preoccupante diffusione della condizione di NEET (Non in Education, Employment and Training) e delle disuguaglianze nella distribuzione del reddito, nonché insufficienti livelli di protezione sociale. Le raccomandazioni di Solidar attengono, quindi a «politiche di lungo periodo a supporto della partecipazione dei giovani al mercato del lavoro»; si fa riferimento in particolare alla piena implementazione della Garanzia Giovani “Youth Guarantee” alla «revisione delle normative sul lavoro» finalizzata alla creazione di occupazione giovanile e all’emersione del sommerso. Anche in tema di divario retributivo di genere partecipazione delle donne al mercato del lavoro e prevenzione del rischio di espulsione di forza lavoro over 50 sono necessari maggiori sforzi. Il Rapporto sottolinea, inoltre, il legame tra abbandono precoce dei percorsi scolastici e raccomanda misure che migliorino l’accessibilità dei sistemi educativi (in particolare per le famiglie meno abbienti), percorsi di formazione permanente, gli stage e le misure che facilitino la transizione tra formazione e lavoro. In tema di lotta alla povertà e all’esclusione sociale degli adulti e dei minori sono necessarie misure «forti e urgenti» e «azioni a sostegno della coesione sociale e della cittadinanza attiva» puntando soprattutto sul sostegno economico e sulla formazione rivolta alle iniziative di volontariato anche in un orizzonte europeo. Approfondisci