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D'ORHO DON ORIONE HOUSING

D'ORHO è il nome con cui tutti conoscono il grande palazzo di mattoni rossi che svetta a Torino in corso Principe Oddone 22.
In pochi però sanno che quel nome così evocativo vuol dire Don Orione Housing, ed esiste grazie alla risposta che la Piccola Opera della Divina Provvidenza (Don Orione) ha voluto dare a un appello lanciato dall’Arcivescovo di Torino nel 2013.  Il progetto, promosso dalla Caritas Diocesana di Torino e la cooperativa sociale Synergica come ente gestore, ha come finalità lo sviluppo di un nuovo modo di abitare che metta al centro le persone, nel rinforzo della comunità locale.

Nei primi 4 anni D'ORHO ha ospitato 441 persone, per circa la metà studenti.
D'ORHO non è solo abitare, ma è soprattutto accoglienza e aggregazione. Una comunità che si crea e vive attraverso iniziative e servizi rivolti a giovani e adulti, in collaborazione con parrocchie, enti pubblici, terzo settore e volontariato.

La residenza offre diverse tipologie di sistemazione temporanea, ma è soprattutto un approdo sicuro e accogliente per studenti universitari, lavoratori precari, persone in emergenza abitativa e tanti altri che cercano un luogo da poter chiamare casa, anche solo per un breve periodo.



Una portineria sociale è a disposizione degli ospiti tutti i giorni, mattina e pomeriggio. Il portiere accoglie i nuovi arrivati, aiuta i residenti a orientarsi nella nuova casa e offre supporto tecnico e amministrativo. Agli ospiti è offerto anche un servizio di accompagnamento sociale e tutoraggio del percorso abitativo; un’operatrice e una psicologa sono a disposizione per aiutare chi ne ha bisogno.



D'ORHO vive e si alimenta di partecipazione e condivisione. La presenza di persone con bagagli e bisogni molto diversi arricchisce il progetto, e trasforma un semplice palazzo in un’esperienza di vita, in cui gli spazi comuni diventano il perno dell’abitare, e danno origine a nuovi modi di conoscersi e sostenersi vicendevolmente. Per questo, il cortile del palazzo si è trasformato in orto e giardino fiorito, di cui tutti possono prendersi cura e usufruirne. Nel palazzo poi convivono diverse attività tra cui un laboratorio artistico, attività di restauro e presto un doposcuola. Ma è soprattutto in cucina che le varie anime della convivenza si incontrano, un luogo che la sera si trasforma accendendosi di calore, chiacchiere e profumi.

Ci sono 40 camere, servizi in comune quali cappella, lavanderia, cucina, sala giochi, sala lettura e una reception aperta dal lunedi al venerdi tra le 10 e le 18.
Per informazioni www.dorho.it