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Pubblicazione : 01/01/2016
Caritas italiana: un anno di impegno
Nel 2015 Caritas italiana e le Caritas diocesane hanno speso il loro impegno su più fronti in Italia e nel mondo, per promuovere la «testimonianza della carità della comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto). In Italia l’impegno verso i poveri e gli ultimi, ispirati dal Magistero di papa Francesco, ha visto una particolare attenzione ai migranti, a partire anche dalle molte tragedie del mare avvenute nel Mediterraneo come quella del 9 febbraio a largo dell’isola di Lampedusa e del 18 aprile a circa 60 miglia dalla costa libica, che hanno portato alla morte di centinaia di persone. L’impegno Caritas su questo versante si è tradotto con l’avvio o il rafforzamento di vari progetti, che tengono conto delle origini internazionali di questo fenomeno, a partire dalle molteplici crisi che colpiscono in questo momento vari Paesi del mondo come ad esempio la Siria e l’Iraq. Due progetti nello specifico, “Rifugiato a casa mia”, dedicato all’accoglienza nella famiglie di profughi, e il “Progetto Presidio”, dedicato all’assistenza dei lavoratori stagionali in Italia, affrontano in Italia due aspetti diversi dell’unico fenomeno dell’immigrazione. Ad ottobre inoltre il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana ha approvato un Vademecum con una serie di indicazioni pratiche per le Diocesi italiane circa l’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati, ambiti che le vedeva già da tempo in prima fila nel servizio, nella tutela, e nel loro accompagnamento. Il Giubileo straordinario della Misericordia, aperto da papa Francesco l’8 dicembre, ha dato ulteriore spinta a questa attenzione, portando sempre su invito della Conferenza episcopale Italiana, Fondazione MISSIO, la Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario (FOCSIV) e Caritas Italiana a lanciare la campagna dal titolo “Il diritto di rimanere nella propria terra”, per promuovere e garantire a ciascuno il diritto di restare nel proprio Paese vivendo in modo dignitoso. Inoltre il XXIV Rapporto Caritas-Migrantes sull’Immigrazione metteva a fuoco ancora una volta la portata di questo fenomeno, mentre il 2° Rapporto 2015 sulla Protezione Internazionale in Italia, frutto del lavoro congiunto tra ANCI, Caritas Italiana, Cittalia, Fondazione Migrantes e Rete SPRAR, in collaborazione con UNHCR, ha offerto in dettaglio molti elementi legati all’accoglienza dei richiedenti asilo. Un ulteriore Dossier ha aggiornato poi sulla situazione nei vari contesti internazionali, dai Balcani al Mediterraneo, per contribuire alla conoscenza di un fenomeno dai tratti molto complessi. L’azione in Italia di Caritas ha dovuto affrontare anche nel 2015 molte emergenze legate ad eventi metereologici come le alluvioni in Campania e Calabria, mentre è continuato l’impegno nell’”Alleanza contro la povertà” per richiedere di introdurre il Reddito di Inclusione Sociale (REIS) per tutte le famiglie più indigenti, alla luce anche dei dati contenuti nei due Rapporti realizzati su “Le politiche contro la povertà in Italia” e su “Povertà ed esclusione sociale”. Sul versante dello studio e della documentazione, con il 2015 Caritas Italiana ha inaugurato una serie di pubblicazioni, i DDT (Dossier di dati e testimonianze), che con cadenza periodica hanno approfondito varie tematiche, legate ad esperienze, testimonianze e ad interventi concreti in vari paesi o ambiti del mondo, come ad esempio quello sulla crisi siriana, giunta al suo quarto anno, il dramma internazionale dei migranti dal Corno d’Africa e a quello dei cristiani perseguitati. Nella formazione è stato invece importante il cammino intrapreso verso la stesura di un Piano Formativo Integrato. In un'Europa colpita dalle tragedie degli attentati di Parigi, Caritas Italiana, in rete con le altre Caritas, ha concentrato il suo impegno nel 2015 soprattutto sul versante della crisi economica in Grecia, della tragedia dell’alluvione nei Balcani e della guerra in Ucraina, i cui effetti perdurano ancora, a cui si sono poi aggiunti i drammi legati al passaggio dei rifugiati in fuga dalla guerra siriana. Come per l’Italia un’attenzione particolare è stata dedicata ad analizzare l’impatto sociale della crisi economica, con il 3° Rapporto europeo presentato a febbraio 2015. Sul versante internazionale Caritas Italiana si è coordinata con Caritas Internationalis nel portare avanti la Campagna “Una sola famiglia umana. Cibo per tutti”, che ha caratterizzato anche la sua partecipazione all’evento mondiale di EXPO Milano 2015 e la presentazione della nuova ricerca "Cibo di guerra", il 5° Rapporto sui conflitti dimenticati, curato da Caritas Italiana con Famiglia Cristiana e Il Regno ed edito da Il Mulino, che ha indagato in modo specifico il reciproco condizionamento tra conflitti bellici e beni alimentari. L’analisi del testo offre spunti per capire come fare della terra una “tavola di pace”, anche alla luce dell’Enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco. Si approfondiscono risposte e piste d’indagine, in un quadro di crescente influsso delle guerre contemporanee, che sempre più spesso ci toccano da vicino, se non altro tramite le vicende e i racconti di ondate di profughi. Molte poi le emergenze affrontate nell’anno, tra cui quella di Ebola in Sierra Leone, Guinea Conakry e Liberia e dei conflitti in Nigeria, Burundi e Repubblica Centrafricana, nonché i terremoti in Asia e Cile. E’ continuato inoltre l’impegno in molti paesi attraverso i Microprogetti di sviluppo e l’azione nelle Filippine, a due anni dal Tifone Haiyan, e ad Haiti a 5 anni dal terremoto che sconvolse l’isola caraibica. Nel 2015 ci ha lasciato mons. Giuseppe Pasini, direttore di Caritas Italiana dal 1986 al 1996, nello stesso giorno in cui ricorreva il secondo anniversario della scomparsa del nostro primo Presidente don Giovanni Nervo. Abbiamo poi ricordato il 25° dalla morte di don Italo Calabrò e il 20° anniversario di Graziella Fumagalli. Abbiamo però anche festeggiato prima la nomina a Cardinale e poi il ritorno come nostro Presidente di mons. Francesco Montenegro. Con tutta la Chiesa Italiana, abbiamo celebrato a Firenze dal 9 al 13 novembre il 5° Convegno Ecclesiale nazionale dal titolo "In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”, e portato avanti altre iniziative come la nuova edizione di “Novo Modo”, sempre a Firenze, e l'attenzione verso i giovani con il servizio civile. Tutto questo, anche se sommariamente, racconta di un impegno quotidiano portato avanti da parte di Diocesi, Parrocchie e di tutte le espressioni caritative della Chiesa italiana. Un ringraziamento sincero a tutti anche del vostro sostegno e auguri di un buon 2016 perché, come ci ricorda il Papa, in questo Anno santo della Misericordia “il Signore apra la porta del cuore a tutti”.