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Pubblicazione : 21/10/2016
EAPN: Le richieste all'Europa
La Rete europea contro la povertà (EAPN) ha inviato, alcuni giorni fa, una lettera al presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, con la quale chiede che si data una nuova e chiara direzione all’Analisi annuale della Crescita per il 2017. L’Analisi, che è attesa per novembre, detterà le priorità per il Semestre Europeo e, al riguardo, EAPN esprime con forza l’urgenza di un’agenda sociale ed economica che sia più trasformativa e realmente sostenuta da responsabilità e partecipazione democratica. La Rete europea contro la povertà riunisce oltre 6000 organizzazioni impegnate in 31 Paesi e sin dal 2010 lavora con i suoi membri all’avanzamento degli obiettivi di Europa 2020 a livello nazionale e comunitario. Le preoccupazioni di EAPN si fondano sui risultati della sua valutazione del Semestre Europeo e dei Programmi Nazionali di Riforma del 2016. Dal Rapporto di valutazione “What progress for Social Europe?” che EAPN ha appena concluso è emerso, infatti, un allontanamento degli obiettivi sociali di Europa 2020: la povertà e l’esclusione sociale si mantengono a livelli inaccettabili e colpiscono un quarto della popolazione europea. In particolare, il rapporto ha messo in luce la mancanza di coerenza politica nei Programmi Nazionali di Riforma e lo scollamento tra le politiche economiche nazionali e i programmi sociali. D’altra parte, manca a livello europeo una strategia coerente e integrata di lotta alla povertà e il rapporto di EAPN interroga l’Unione Europea circa la reale volontà politica di incidere sui livelli di povertà. EAPN ritiene che il Semestre Europeo sia uno strumento fondamentale per raggiungere gli obiettivi sociali e chiede che l’Analisi annuale della Crescita per il 2017 rifletta un programma di trasformazione sociale ed economico, che abbia una netta dimensione sociale e preveda meccanismi chiari per garantire l’effettiva partecipazione delle ONG e l’impatto delle loro azioni. Solo così sarà possibile promuovere davvero un’«Europa Migliore», come annunciato a settembre dallo stesso Juncker nel suo discorso sullo stato dell'Unione Europea. Approfondisci