«La speranza dei poveri non sarà mai delusa» (Sal 9,19). È il titolo del messaggio che Papa Francesco ha scritto per la terza Giornata mondiale dei Poveri che ricorre il 17 novembre 2019. Giornata istituita al termine del Giubileo della Misericordia per richiamare l’attenzione su chi si trova in condizione di povertà. Un’attenzione concreta, fatta di gesti non episodici, di relazioni da costruire come simboleggiato dallo stesso logo che si ripete di anno in anno: con una porta aperta e sul ciglio due persone che tendono la mano – una perché chiede aiuto, l’altra perché intende offrirlo. Due mani tese che si incontrano dove ognuna offre qualcosa.
Ed ecco che la Giornata non si improvvisa, ma si prepara e va al di là del gesto concreto: un pasto offerto, un incontro. Per questo mettiamo a disposizione il materiale per la preparazione e – al di là dell’iniziativa diocesana – invita comunità, parrocchie, famiglie a viverla e a «personalizzarla».
«Anzitutto», spiega il direttore della Caritas diocesana Pierluigi Dovis, «mettiamo a disposizione il testo del Messaggio preparato da Francesco. Un testo ricco di spunti e con un forte richiamo alla responsabilità delle persone nei confronti della povertà. Un testo che per ciascuno rappresenta un invito all’impegno: “La promozione anche sociale dei poveri”, scrive Papa Francesco, “non è un impegno esterno all’annuncio del Vangelo, al contrario, manifesta il realismo della fede cristiana e la sua validità storica. L’amore che dà vita alla fede in Gesù non permette ai suoi discepoli di rinchiudersi in un individualismo asfissiante, nascosto in segmenti di intimità spirituale, senza alcun influsso sulla vita sociale”».
Un impegno di ogni cristiano, che ha caratterizzato la vita di molti santi e persone di ogni con esempi concreti, imitabili, come quello di Jean Vanier che Papa Francesco cita nel suo messaggio. «Jean Vanier con la sua dedizione ha aperto nuove vie alla condivisione promozionale con le persone emarginate. Jean Vanier ha ricevuto da Dio il dono di dedicare tutta la sua vita ai fratelli con gravi disabilità che spesso la società tende ad escludere. È stato un “santo della porta accanto” alla nostra; con il suo entusiasmo ha saputo raccogliere intorno a sé tanti giovani, uomini e donne, che con impegno quotidiano hanno dato amore e restituito il sorriso a tante persone deboli e fragili offrendo loro una vera “arca” di salvezza contro l’emarginazione e la solitudine. Questa sua testimonianza ha cambiato la vita di tante persone e ha aiutato il mondo a guardare con occhi diversi alle persone più fragili e deboli. Il grido dei poveri è stato ascoltato e ha prodotto una speranza incrollabile, creando segni visibili e tangibili di un amore concreto che fi no ad oggi possiamo toccare con mano».
Oltre al testo del Messaggio di Papa Francesco sarà a disposizione sul sito Caritas anche un sussidio per l’animazione curato dalle Caritas del Piemonte e della Valle d’Aosta con una scheda di approfondimento del messaggio, preghiere dei fedeli per la celebrazione eucaristica e la locandina promozionale.
In occasione della Giornata, la Caritas tornese insieme alla Piccola Casa della Divina Provvidenza, al Banco Alimentare (nel suo trentennale) e alla Comunità di Sant’Egidio organizzano per un gruppo di persone senza dimora un momento conviviale preceduto dalla celebrazione della Messa presso la Cappella Beato Pier Giorgio Frassati al Cottolengo. È l’iniziativa diocesana, ma «l’auspicio è che ciascuno desideri organizzare e vivere la Giornata nel proprio territorio, nel proprio ambiente di vita per consolidare, sensibilizzare allargare il richiamo a valorizzare i poveri».
Non iniziative assistenzialistiche, ma fraterne come ricorda ancora Papa Francesco nel suo messaggio «Cari fratelli e sorelle, vi esorto a cercare in ogni povero che incontrate ciò di cui ha veramente bisogno; a non fermarvi alla prima necessità materiale, ma a scoprire la bontà che si nasconde nel loro cuore, facendovi attenti alla loro cultura e ai loro modi di esprimersi, per poter iniziare un vero dialogo fraterno. Mettiamo da parte le divisioni che provengono da visioni ideologiche o politiche, fissiamo lo sguardo sull’essenziale che non ha bisogno di tante parole, ma di uno sguardo di amore e di una mano tesa. Non dimenticate mai che “la peggiore discriminazione di cui soffrono i poveri è la mancanza di attenzione spirituale”».
Federica BELLO
(testo tratto da «La Voce E il Tempo» del 3 novembre 2019)