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Pubblicazione : 20/07/2018
Ires 2018: il Piemonte tra ripresa e fragilità

Si intitola “Così lontano così vicino” l’edizione 2018 della Relazione Ires Piemonte, che fotografa la situazione della nostra regione per diversi aspetti: economia, lavoro e società, immigrazione, sistema salute, mobilità e consumo del suolo, clima di opinione.

Il titolo, tratto da un celebre film di Wim Venders, è stato scelto per sottolineare le ricadute sulla realtà odierna di fenomeni verificatisi anche lontano da noi nel tempo o nello spazio e per celebrare alcuni anniversari importanti (ad esempio il sessantesimo anniversario dalla fondazione dello stesso Ires).

L’economia piemontese continua a crescere (PIL 2017 +1,6 rispetto al 2016), così come l’occupazione, ma rimangono problemi di performance: il Piemonte non riesce ad avere performance positive come altre regioni cosiddette di «benchmarch»  quali la Lombardia, l’Emilia-Romagna o la Toscana.

Ciò avviene a causa di fenomeni strutturali che c’erano già prima della crisi e che vanno studiati e affrontati.

«La Relazione – ha detto il direttore Ires Marco Sisti - intende dare indicazioni di Policy all’amministrazione: in primo luogo si tratta di sostenere gli investimenti delle imprese in ricerca e innovazione, ma anche in capitale umano e in politiche per l’accoglienza diffusa».

Al seminario di presentazione del Rapporto è intervenuto anche Sergio Chiamparino, governatore del Piemonte che ha espresso parole di apprezzamento per il clima collaborativo creatosi tra l’Istituto e la Regione, invitando però i ricercatori ad andare avanti su questa strada di lavoro comune anche nella progettazione delle policies.

Anche Chiamparino ha sottolineato i dati positivi su crescita e occupazione, senza dimenticare però i «fattori di debolezza strutturale su cui bisogna cominciare a investire».

Vi è, in primo luogo, la demografia negativa: «siamo una regione troppo vecchia, con un tasso di educazione troppo bassa e con una carenza di servizi innovativi in molti campi», ha detto Chiamparino, sottolineando la necessità di un lavoro di insieme e di sistema che non si esaurisce nel breve periodo ma si concretizza «di anno in anno mettendo un mattoncino sulla strada del rafforzamento della nostra regione».

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