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Pubblicazione : 25/05/2014
Crisi e salute: gli anziani vanno a curarsi all'estero
Secondo i dati contenuti nel Rapporto “Nonni in fuga”,pubblicato dalla  Fipac (Federazione Italiana Pensionati Attività Commerciali) di Confesercenti, la crisi economica ha colpito severamente anche la capacità di spesa degli italiani, e in particolare degli anziani, per quanto riguarda le spese sanitarie. Se nel Rapporto 2012 il Censis, aveva indicato in oltre 9 milioni il numero degli italiani che hanno ormai rinunciato a curarsi, posticipando interventi e visite, anche a causa di tempi d’attesa molto lunghi; Fipac sostiene che almeno due milioni di essi siano nella fascia over 65, percentuale importante se si pensa che sono proprio gli anziani ad aver principalmente bisogno di cure e assistenza medica. Come in ogni situazione di crisi, nascono strategie spontanee per far fronte al problema e c’è chi non vuole rinunciare alle cure: sono sempre di più gli anziani che decidono di uscire dai confini nazionali per ottenere cure mediche accessibili alle loro capacità economiche. In questo panorama, che evidenzia una grave mancanza a livello nazionale, si è riscontrato un esodo sempre maggiore di persone anziane che vanno in Romania, a Malta, in Slovenia, alle Canarie e non solo, per farsi curare. A conferma di questa tendenza, si è riscontrata in Italia una consistente diminuzione di visite dentistiche: è la Romania la meta low cost preferita per chi necessita di questo tipo di cure. Secondo il Rapporto Fipac, se nel 2005 le visite erano a quota 3,7 milioni, cioè 6,4 ogni 100 persone, nel 2012 sono state diminuite a 2,8 milioni di visite, ossia 4,7 per ogni 100 persone.  Anche l’Associazione nazionale dentisti denuncia il problema, addirittura sostiene che mezzo milione di famiglie italiane, dal 2007 al 2012, hanno rinunciato alle cure odontoiatriche, anche se in presenza di patologie serie. Andare a farsi curare dal dentista nell’Est Europa fa risparmiare fino al 60%, viaggio incluso, rispetto alle cure nostrane. Secondo il dossier sarebbero oggi circa 400 mila anziani ad usufruire di cure mediche all’estero, il 20% in più rispetto a 5 anni fa. Quasi 270 mila di questi percepiscono una pensione che va da €650 a €1.000, mentre i restanti 130 mila non superano i €1.500. “Nonni in fuga” dà conto anche di un’altra allarmante tendenza: “Gli ambulatori dedicati a chi non può permettersi le cure sono in continuo aumento. Pensati in origine solo per gli stranieri che arrivano in Italia, oggi forniscono prestazioni anche ai connazionali che chiedono prevalentemente i farmaci da banco e inacquistabili per i livelli pensionistici e la povertà sanitaria cui molti pensionati sono costretti”. Insomma, dietro l’immagine tenera dei “nonni in fuga”, si cela una situazione drammatica a cui l’Italia dovrebbe far fronte con “un graduale adeguamento dei livelli minimi di pensione, un innalzamento della no tax area, un bonus che integri le pensioni e un sostegno ai lavoratori autonomi”, ha sottolineato Massimo Vivoli, presidente della Fipac. Scarica il rapporto