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Pubblicazione : 27/04/2015
Benessere equo e sostenibile delle città: Rapporto Istat - Cnel
Cover UrbesL’Istat ha pubblicato il secondo Rapporto su “Il benessere equo e sostenibile nelle città” che offre, attraverso una serie d’indicatori, una panoramica multidimensionale dello stato e delle tendenze del benessere nelle realtà urbane. Il Rapporto applica i concetti e le metodologie del Bes, l’originaria iniziativa progettuale di Istat e Cnel, che individua in 12 dimensioni (Salute, Istruzione e formazione, Lavoro e conciliazione tempi di vita, Benessere economico, Relazioni sociali, Politica e istituzioni, Sicurezza, Benessere soggettivo, Paesaggio e patrimonio culturale, Ambiente, Ricerca e innovazione, Qualità? dei servizi) il quadro di riferimento per la misurazione del progresso del Paese affiancandolo a quello macroeconomico tradizionalmente utilizzato per la misurazione della crescita. In questa edizione, oltre a essere migliorata la capacità informativa attraverso l’aumento del set d’indicatori, che passano da 25 a 64, è stata anche rafforzata la rete delle città che partecipano al progetto che passano da 15 a 29 (Torino, Genova, Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Reggio di Calabria, Palermo, Messina, Catania e Cagliari, Brescia, Bolzano, Verona, Trieste, Parma, Reggio Emilia, Cesena, Forli?, Livorno, Prato, Perugia, Terni, Pesaro, Potenza, Catanzaro). L’analisi dello stato di benessere nelle citta? italiane ha evidenziato diseguaglianze molto forti tra le diverse realtà?. Anche a livello urbano si evidenzia una dicotomia tra Centro-Nord e Mezzogiorno. Si evidenzia nelle città meridionali una maggiore criticità per quanto riguarda gli indicatori relativi al reddito, alle condizioni materiali di vita, all’occupazione, alla speranza di vita, ai livelli di scolarizzazione, alla conservazione del patrimonio edilizio e alla ricerca e innovazione, alla diffusione del no-profit, alla fruizione dei servizi culturali o per la prima infanzia. Nelle città metropolitane del settentrione, si evidenziano, invece, problematiche connesse all’invecchiamento della popolazione e alla qualità dell’aria. Nel complesso le realtà metropolitane si trovano in una posizione di svantaggio rispetto al resto del territorio per quanto riguarda la mortalità per tumore, la disponibilità di verde urbano, le modalità di gestione dei rifiuti e la presenza di aree pedonali.   D’altro canto nei centri metropolitani si possono notare livelli di scolarizzazione e di reddito piu? elevati, una maggiore propensione alla specializzazione produttiva e alla connettività, biblioteche e musei più frequentati e una migliore conciliazione tra lavoro e impegni familiari.   Approfondisci