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Pubblicazione : 04/01/2016
Indagine 2015 sulle persone senza dimora
Sono stati presentati il 10 dicembre scorso a Roma i dati della seconda indagine nazionale sulle persone senza dimora realizzata di ISTAT in collaborazione con la Federazione Italiana degli Organismi per persone senza dimora FIOPSD, con Carta Italiana e con il ministero del lavoro e delle politiche sociali. Stando ai dati rilevati nel novembre – dicembre 2014 presso le mense e i dormitori attivi presso i 158 Comuni che sono stati terreno di rilevazione, le persone senza dimora in Italia sarebbero oltre 50.000 (50.724), pari al 2,43 per mille della popolazione residente, dato in aumento rispetto alla rilevazione 2011 (2,31‰). In termini di distribuzione geografica, La quota di persone senza dimora che si registra nelle regioni del Nord-ovest (38%) è analoga a quella stimata nel 2011, così come quella del Centro (23,7%) e delle Isole (9,2%); nel Nord-est si osserva invece una diminuzione (dal 19,7% al 18%) che si contrappone all’aumento nel Sud (dall’8,7% all’11,1%). Anche i dati relativi alle principali caratteristiche socio-demografiche delle persone senza dimora sono una sostanziale conferma di quanto emerso nel 2011 Rispetto al 2011, vengono confermate anche le principali caratteristiche delle persone senza dimora: si tratta per lo più di uomini (85,7%), stranieri (58,2%), con meno di 54 anni (75,8%) – anche se, a seguito della diminuzione degli under34 stranieri, l’età media è leggermente aumentata (da 42,1 a 44,0) – o con basso titolo di studio (solo un terzo raggiunge almeno il diploma di scuola media superiore). Cresce rispetto al passato la percentuale di chi vive solo (da 72,9% a 76,5%), a svantaggio di chi vive con un partner o un figlio (dall’8% al 6%); poco più della metà (il 51%) dichiara di non essersi mai sposato. Anche la durata della condizione di senza dimora, rispetto al 2011 si allunga: diminuiscono, dal 28,5% al 17,4%, quanti sono senza dimora da meno di tre mesi (si dimezzano quanti lo sono da meno di 1 mese), mentre aumentano, le quote di chi lo è da più di due anni (dal 27,4% al 41,1%) e di chi lo è da oltre 4 anni (dal 16% sale al 21,4%). Dai dati emerge anche una diminuzione dei servizi ma un aumento delle prestazioni stimate, con riferimento ai Comuni e ai servizi teatro dell’indagine in 900.000 al mese, tra pasti e pernottamenti (+15% rispetto al 2011). In questo quadro si registra comunque u aumento dell’utilizzo dei servizi sia in termini di “ripetizione delle prestazioni” (non sono infrequenti, infatti, le storie di persone che vanno a mangiare alla stessa mensa per cinque giorni alla settimana), sia in senso generale soprattutto per quanto riguarda le unità di strada (rispetto al 2011 la quota delle persone senza dimora che dichiarano di aver utilizzato i servizi delle unità di strada nei 12 mesi precedenti l’intervista è cresciuta dal 27,6% al 36,4%), sia per quanto riguarda Centri di ascolto (da 35,7% a 42,7%) o i luoghi di distribuzione di medicinali (da 33,5% a 40,2%). Aumenta invece, ma solo tra gli stranieri, la frequentazione dei centri di accoglienza diurna (da 31,5% a 35,5%). Le situazioni «cronicizzate» sono stimate in 3.000 mentre i fattori che si confermano maggiormente incidenti sulla probabilità di trovarsi nella situazione di senza dimora continuano ad essere la separazione dal coniuge e la perdita del lavoro.   Dati Istat Altri documenti sul sito FIOPSD