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Pubblicazione : 02/07/2017
Facciamo i conti: Servizio che educa all’uso del denaro
Lo Sportello di educazione ed informazione finanziaria indipendente è nato quattro anni fa per educare le persone in difficoltà economica a gestire meglio i conti. Non si tratta di un servizio che risolve i problemi, ma si pone l’obiettivo di fornire gli strumenti a chi non li ha Claudio, operatore sociale, non era convinto del mutuo di 25 anni acceso per acquistare un appartamento, così conoscendo Antonio, formatore con una decina d’anni di lavoro in banca, gli chiese una mano a rinegoziarlo. Studiando in modo approfondito la materia e costatando i vari meccanismi e tecnicismi non proprio etici e condivisibili del sistema bancario, i due si resero conto di come fosse difficile avere gli strumenti per poter sostenere una contrattazione. Individuarono allora una necessità a loro avviso urgente: fornire formazione e strumenti in tema finanziario ai cittadini. È nato così quattro anni fa lo Sportello di educazione ed informazione finanziaria indipendente di Torino, un servizio volontario, gratuito e nomade, nel senso che si colloca fisicamente dove viene individuato un maggior bisogno. «Una delle nostre prerogative è non avere l’impostazione standard da sportello – spiega Claudio – e cerchiamo di farlo informalmente per non creare distanza con il classico vetro di mezzo, perché questo inibisce e frena molto i rapporti: ci bastano due sedie e un pc, per le eventuali ricerche da fare in rete». Oggi lo sportello è presente per alcuni giorni a settimana in due Case del quartiere torinesi (+Spazio4 a San Donato e San Salvario), in meno di quattro anni ha registrato circa 700 passaggi con problema principale quello dell’indebitamento, ma non mancano anche problemi di gioco d’azzardo e usura mentre sono sempre più frequenti le difficoltà di gestione del budget familiare. Uso consapevole del denaro, anche con un app Le persone si avvicinano allo sportello prevalentemente su indicazione di associazioni, organizzazioni e servizi sociali: circa la metà dei casi sono stati inviati dai servizi sociali del Comune di Torino e dall’Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo. I primi appuntamenti prevedono l’individuazione dei problemi, ultimamente anche attraverso l’utilizzo di un’applicazione creata su misura e scaricabile gratuitamente da tutti gli store: “icontifacili”, un diario finanziario con cui le persone ricostruiscono la loro esatta situazione finanziaria così da arrivare ad un uso consapevole del denaro. «Consigliamo di farlo per un periodo circoscritto, ad esempio un mese, più che sufficiente per capire dove sono gli squilibri e dove è possibile intervenire per limitarli» dicono i promotori dell’iniziativa, sottolineando l’importanza della “fotografia” iniziale: «Spesso non c’è la percezione di ciò che sta succedendo. Solo nel 20% dei casi presi in carico il problema era unicamente quello indicato dalla persona: ci si presenta per un problema economico e poi dietro c’è l’emergenza abitativa, una gestione non accurata del poco budget familiare o situazioni ben più incancrenite. In molti casi le persone evitano il problema storico, ma se noi non abbiamo la cronistoria non possiamo individuare il problema e da cosa è generato». Responsabilizzare e rendere autonome le persone Lo sportello non è un servizio per risolvere i problemi ma invece per fornire strumenti che permettano di farlo, come racconta Claudio: «Alcune volte le persone si presentano convinte di delegarci totalmente la questione. Non è così. Lo sportello è nato con l’intenzione di attivare le persone e dar loro strumenti per arrivare a muoversi in autonomia in quel contesto. Sono pochissimi infatti i casi in cui abbiamo accompagnato le persone ai vari uffici. Innanzitutto per una questione di attivazione della persona, che in genere ha evitato il problema e cerca di trovare qualcuno che lo risolva al posto suo. Certo, quando vediamo qualcuno privo di strumenti lo seguiamo di più, ma a noi interessa responsabilizzare le persone». Molte le situazioni di imprese medio-piccole in situazioni di collasso, dove si cerca di supportare una rinegoziazione dei debiti con le finanziarie o le banche. Ma la crisi ha moltiplicato negli ultimi anni i casi di famiglie in difficoltà economica, dove non c’è ancora l’indebitamento ma certamente una gestione del budget disastrosa. «Cerchiamo di aiutare le persone a leggere una bolletta e capire quanto costano le varie voci – spiegano Claudio e Antonio –, cosa complicata che richiede molto tempo: la povertà è spesso causata anche da spese energetiche esagerate da cui l’utente non è in grado di tutelarsi». La durata degli interventi è imprevedibile, perché dipende dalla situazione reale che emerge e soprattutto dalla volontà di cambiamento della persona. Chi si rivolge allo sportello deve necessariamente “mettersi allo specchio”, scoprendo a volte che il vero problema non è finanziario. «Uno dei casi che mi ha colpito di più è stato quello di un uomo rivoltosi a noi perché non riusciva ad arrivare a fine mese – ricorda Claudio –. Scoprimmo che i pochi debiti erano facilmente risolvibili, ma che il vero problema era la solitudine, il non avere una vita sociale, la chiusura in se stesso che lo portava a spendere in modo eccessivo per compensare un’infelicità che però lui non riusciva a leggere. Iniziando a tessere un minimo di relazioni sociali ha ritrovato un certo benessere». Informazioni: tel. 349/3888501      e-mail sportelloedufintorino@gmail.com  
Associazione Articolo 47 in supporto allo sportello Lo Sportello di educazione ed informazione finanziaria di Torino non si è finora costituito come soggetto legalmente riconosciuto. È però supportato, in ambito progettuale e amministrativo, dall’associazione Articolo 47 – liberi dal debito, nata a Bari sei anni fa su iniziativa di un gruppo di avvocati che lavorano principalmente a difesa dei consumatori. Articolo 47 svolge attività di promozione e solidarietà sociale con la finalità di aumentare la consapevolezza, le conoscenze e le abilità necessarie a prendere decisioni finanziarie consapevoli e sostenibili. A tal fine agisce sul piano culturale e di prevenzione con proposte di alfabetizzazione finanziaria rivolta a scuole di ogni grado, famiglie, operatori sociali, autorità locali e altre organizzazioni culturali. www.articolo47.it